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Quando il pm di Catania Carmelo Zuccaro svelò lo scandalo delle ong, fu attaccato dai fake media e dai piddini.
Il premier Gentiloni disse che “delle indagini si parla quando sono concluse” e l’ex pm Pietro Grasso “bisogna parlare delle indagini quando sono concluse non quando sono in corso”.
In realtà Zuccaro aveva capito la gravità e l’urgenza del fenomeno e così lanciò l’sos, che fu però accolto solo da M5S e Lega. Il primo pensiero dei criminali dell’informazione e dei radical chic fu quello di difendere le povere ong.
La verità è che il magistrato ha toccato interessi troppo forti: ha infranto un tabù, ed è finito alla sbarra.
Il tempo, però, è galantuomo e oggi sembra dare ragione a Zuccaro: “A mio avviso alcune ONG potrebbero essere finanziate dai trafficanti. E so di contatti”, disse il magistrato, che chiese l’uso giudiziario delle intercettazioni e la presenza della polizia a bordo delle navi delle ong.
L’allarme di Zuccaro non è stato ascoltato. Finché, la settimana scorsa, c’è stato un record senza precedenti: sono sbarcati 12mila migranti in due giorni da 22 navi.
Qualcosa non tornava e il governo è dovuto intervenire: “L’Italia potrebbe essere costretta a bloccare i porti alle navi di Ong per ragioni di sicurezza nazionale”, ha detto Maurizio Massari, ambasciatore dell’Italia presso la Ue al Commissario europeo per le migrazioni Dimitris Avramopoulos.
Al momento, spiega Lidia Baratta su Linkiesta, “è in preparazione un documento che prevede la regolamentazione dei finanziamenti delle ong, che potrebbero essere invitate ad approdare anche nei Paesi in cui battono bandiera, il divieto di attuare operazioni di salvataggio in acque libiche”.
Inoltre “per le organizzazioni non governative che salvano i migranti nel Mediterraneo ora si ipotizza un codice di condotta”.
Zuccaro più di due mesi fa aveva chiesto gli strumenti giudiziari per indagare e maggiore trasparenza delle ong. Oggi il governo, travolto dagli eventi, chiede la stessa cosa.
Zuccaro aveva ragione, ora chiedetegli scusa.
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